Il Tetto

Progetti e attività

Un abbraccio mancato

“Ieri ho avuto la fortuna di fare un’esperienza meravigliosa.

Avevo chiesto ad alcuni amici di darmi una mano nella raccolta delle olive di quattro alberi del mio giardino. Un passaparola ha innescato una reazione a catena, che ha portato in casa mia una ventina di persone, tra ragazzi e volontari della casa famiglia “Il Tetto”.

Ho potuto quindi trascorrere diverse ore in loro compagnia ed è stato fantastico.

I ragazzi hanno tra i 13 ed i 16 anni, anche se tra loro c’è un piccoletto che si spaccia per quindicenne, ma che non sembra averne più di 10.

Sono bambini, in Italia. Si comportano come bambini, giocano, si divertono, si fanno gli scherzi, ascoltano gli adulti a volte si a volte no… ti incanti di fronte ai loro sorrisi, da guancia a guancia… poi li guardi negli occhi e scopri quello che non vorresti mai vedere nello sguardo di un bambino.

Sono piccoli, giovani, eppure hanno già visto l’inferno.

Immaginate per un attimo di abbandonare la vostra casa, i vostri cari, tutto ciò che vi è famigliare, per mettervi in viaggio con una meta sconosciuta, in mano a persone senza scrupoli, senza sapere se vivrete o morirete nell’affrontare questo esodo.

Adesso immaginate che siano i vostri figli a farlo.

Spero vi sentiate almeno un po’ male, perché altrimenti di umano in voi c’è ben poco.

Il più piccolo, il fantomatico quindicenne, è stato sempre un po’ sulle sue, in disparte, come quando si fanno i capricci, con le cuffiette a tutto volume nelle orecchie per estraniarsi dal mondo, quel mondo che probabilmente non gli è ancora famigliare.

Avrei voluto stringerlo a me e tenerlo al sicuro nel mio abbraccio, ma Mandarino (per il colore della felpetta che indossava) non voleva farsi vedere piccolo, quindi va trattato da adulto più degli altri.

Poi c’era Verdeacqua, che voleva sempre stare al centro dell’attenzione, farsi fare foto, essere protagonista. Una bella facciotta piena, di chi ha mangiato un po’ troppo o forse solo male.

Mai quanto Giallino, che di Verdeacqua ne faceva due, tanta era la sua mole. Sempre pronto a ridere e scherzare anche lui.

Parlavano quasi esclusivamente arabo, tranne uno di loro che sta qui fin da quando era piccolo e ormai sembra un “Italiano DOC”. Inutile dire che per la sua sensibilità e maturità, è sicuramente molto meglio di un Italiano medio.

Sorrisi, scherzi, risate, dispetti, bronci… tutto quello che accomuna gli adolescenti di tutto il mondo.

Fragilità.

Uno di loro, Tutablu, ad un certo punto, mentre cenavamo, mi chiama e mi fa vedere sul suo cellulare la foto di centinaia di migranti stipati su un barcone. Voleva farmi capire che quello era stato il suo viaggio.

Lo ha fatto con dignità, sorridendo.

In quel momento avrei voluto piangere e abbracciarlo forte dicendogli “Stai tranquillo, è passato, è passato tutto”, ma non l’ho fatto, perché di nuovo ho avuto timore di infrangere qualche loro muro di sicurezza, che li protegge da quel baratro di dolore che si portano dentro.
Il dolore è qualcosa di talmente personale, che bisogna stare estremamente attenti a come lo si sfiora.

Però questa volta mi sono sentita in colpa, perché non ho ceduto al mio istinto e non ho mostrato a quel ragazzo l’affetto che avrei voluto.
Al diavolo tutto, al diavolo se fanno finta di essere uomini forti e indistruttibili! Sono bambini ed hanno bisogno di coccole.

Quando sono andati via, si sono messi in fila per salutarmi, baciandomi sulle guance. Ognuno di loro, dopo avermi baciata, si è rimesso all’inizio della fila per salutarmi ancora una o più volte.

Come resistere a tutto questo? Mi sarei fatta consumare le guance di baci per renderli felici.

Ieri notte ho pianto.

Ho pianto per quegli abbracci che non ho dato, per l’impotenza che provo ogni volta che vedo quegli sguardi cresciuti troppo in fretta, per la vergogna e la rabbia che mi fanno provare quegli individui che, invece di accogliere e proteggere questi ragazzi, gli danno addosso con tutte le loro forze.

Ieri notte ho pianto, perché non ho potuto fare di più.”

 

Annabella Coluzza

Tratto da Associazione DinAmica